Nato da una session live di Williams in solo per Boiler Room, Yussef Kamaal è divenuto presto un progetto estemporaneo, partito da un semplice giro di accordi che sono sfociati in una session improvvisata.
L’album è uscito oggi per la Brownswood Recordings di Gilles Peterson ed è un misto di ritmiche Jungle, broken beat, jazz di stampo classico e spezie elettroniche. Sembra che Yussef Dayes (batteria) e Kamaal Williams (aka Henry Wu, polistrumentista) vogliano unire i puntini tra Squarepusher e Kamasi Whashington, Weather Report e Robert Glasper.
I due – provenienti entrambi dai sobborghi londinesi – hanno in comune una formazione musicale che si nutre delle suggestioni dell’underground britannico.
Per la produzione del disco si sono poi affidati alla mani esperte di Malcolm Catto dei The Heliocentrics che ha catturato l’energia conturbante e contagiosa del loro sound: “Non si tratta di arrangiamenti completi, ma più di un flusso” – dice Dayes. “Molte tracce sono nate spontaneamente: Henry iniziava con un giro di un paio di accordi, io mi inserivo nel groove lasciando entrambi che gli arrangiamenti nascessero in maniera spontanea”.
Spiega ulteriormente Williams: “Il modo con cui ci approcciamo alla musica è tutto energia e empatia. Ci siamo semplicemente entrati e lo abbiamo tirato fuori.”
I risultato al momento sono eccellenti da ogni punto di vista. La coppia ben assortita ha già fatto diversi sold out al leggendario club londinese Ronnie Scott. Le copie in vinile (bianco) di “Black Focus” sono andate a ruba in pochi giorni e il disco sta scalando la classifica di gradimento su molte piattaforme musicali.
Noi siamo pronti ad entrare nel vortice del loro jazz: e voi?
Jazz:Re:Found presenta_
7 dicembre – Yussef Kamaal @ sPAZIO211
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