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Stump Valley

Take a leap into the unknown

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“Mettersi fuori dal mondo, mettersi fuori dal tempo. Perché la Stump Valley, a sentir loro, è un grazioso posto in collina dove cervi e cinghilia corrono liberi per le strade. Loro, in arrivo da diverse esperienze con moniker diversi, si sono preclusi internet e tv, si sono caricati di dischi da cui tirare fuori sample, hanno dato libero sfogo alla creatività per una musica iper-moderna e stilizzata ma contemporaneamente senza tempo, liquida, avvolgente. Pure romantica. Se ne stanno accorgendo in tanti (…anche, per dire, la crew della Boiler Room)” (Damir Ivic)

Gli Stump Valley si formano dalle ceneri di vecchi progetti. La Stump Valley è un vecchio e grazioso posto in collina, dove cervi e cinghiali corrono liberi per le strade. È in questa valle dove viene prodotta la maggior parte della loro musica. “Dopo diversi anni passati a suonare e produrre sotto diversi moniker, abbiamo deciso di trasferirci nella nostra casa-studio insieme ad una grande collezione di dischi da cui samplare, un posto senza internet e senza tv. Li hanno vissuto per 2 anni producendo musica, cercando di creare qualcosa fuori dal tempo, con un sound vecchio ma concepito con modernità“.

Dunque non si sa chi sono, né da dove vengono, ma si è capito da tempo dove vogliono arrivare: due uscite all’attivo, releasate però da due colossi come Rush Hour e Off Minor, label gestita e creata da Jordan dei Juju & Jordash, recentemente ritornata alla ribalta grazie al volume 2 della raccolta firmata Move D The KM20 Tapes (1992 -1996).

Un pedigree, quello del progetto housey Stump Valley, già di tutto rispetto e destinato a quanto pare persino a crescere negli anni.