UK, Manchester
GoGo Penguin
Elettronica, jazz e musica classica
Annullate le due date italiane
Per motivi di salute i GoGo Penguin hanno dovuto annullare all’ultimo minuto le due date italiane
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“Un trio jazz: formato da contrabbasso, pianoforte e batteria. Ok, fin qua nulla di straordinario – stiamo parlando di uno degli organici più classici del jazz, dal trio di Keith Jarrett con Gary Peacock e Jack DeJohnette. Il punto è che questi tre ragazzi di Manchester partono dai basics più nobili del jazz per andare ad esplorare, sempre mantenendo rigore e competenza tecnica, rock, trip hop, classica, elettronica, andando da Squarepusher a Stravinskij, dai Massive Attack a Brian Eno, da Shostakovich a Debussy. Il risultato è a dir poco entusiasmante; e a dirlo sono riconoscimenti come quello dell’essere finiti nella shortlist del Mercury Prize inglese, o della firma per una label che non ha bisogno di presentazioni come la Blue Note” (Damir Ivic)
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Ormai celebri grazie a performance di grande successo che dalla città natale li hanno portati ai palcoscenici di Londra, Parigi e Montréal, i tre – che hanno nel curriculum anche una nuova colonna sonora per il film-mito Koyaanisqatsi – si indirizzano ad un pubblico trasversale, che spazia dagli appassionati di jazz ad una audience più giovanile e più solita a pensare alla musica senza distinzioni e barriere fra i generi. Le linee melodiche del pianista Chris Illingworth, d’influenza classica, vengono filtrate dall’energia “dance” del bassista Nick Blacka e dal batterista Turner.
Ma non c’è un vero leader: ogni membro del gruppo s’ispira agli altri e ne adotta le idee. Se la strumentazione è quella archetipica del trio di pianoforte, con idee influenzate dal jazz e dalla musica classica, i loro ritmi sono di netta ispirazione elettronica. Da questo incontro fortunato è scaturito un suono unico e si presentano al pubblico con un affascinante repertorio di grande ricchezza emotiva. Un sound che è stato descritto come “elettronica acustica”, un termine che riassume perfettamente il loro modus operandi. “Molti dei pezzi di questo album sono iniziati come composizioni elettroniche che ho creato con sequencer come Logic o Ableton”, afferma il batterista Turner, “li ho poi proposti alla band trovando il modo di riprodurli acusticamente”.
Le influenze apparentemente disparate di elettronica, jazz e musica classica nel DNA musicale dei GoGo Penguin risaltano in un suono immediatamente riconoscibile e convincente. Il gruppo si affaccia alla ribalta con il nuovo album uscito il 5 febbraio 2016 su etichetta Blue Note.